Cammino Lauretano
I CAVALIERI LAURETANI
Il primo giorno di aprile 1545 papa Farnese, Paolo III, istituì a Loreto un nuovo Ordine militare cavalleresco, laico. Gli diede nome "Collegio dei Cavalieri Lauretani". L'iniziativa fu convalidata ufficialmente convalidata attraverso un decreto apostolico, il "Celestis Patris Familias".Gli storici sostengono che il pontefice fosse stato mosso da due motivi pressanti: difendere militarmente il complesso edilizio della Santa Casa ed il Sacro Sacello di Nazareth dagli assalti dei pirati turcheschi e dalmati che in quel periodo, più frequentemente che in altri, gravitavano sul litorale recanatese. Le difese di mare e di terra già approntate dai Cavalieri di Malta risultavano ormai non più sufficienti contro le continue e sanguinose penetrazioni nel territorio piceno anche dei pirati Uscocchi. Era pertanto necessaria la presenza di un'organizzazione militare di rinforzo.L'altro motivo, non meno pressante, riguardava le casse ecclesiastiche vuote per continue spese militari. Peraltro l'Ordine di Malta che aveva creato nel Mediterraneo una flotta perfezionata nella repressione della pirateria, pur costituendo una presenza militare votata alla fede non era certo un istituto di beneficenza, ma pretendeva di continui sovvenzioni da parte della Chiesa per mantenere navi, equipaggi ed armamenti.Peraltro le sottoscrizioni pubbliche di denaro, disposte dal predecessore di papa Paolo, Clemente VII (Giulio de' Medici) sotto il cui regno le finanze pontificie si erano ridotte all'osso causa il sacco della Capitale del 1527 da parte dei Lanzichenecchi e lo scisma britannico, si erano dimostrate un largo fallimento.
I doveri ed i privilegi
Per questo motivo Paolo III dispose che l'ingresso nel Collegio dei Cavalieri Lauretani fosse subordinato all'esborso di cinquecento ducati-oro per chiunque ne avesse voluto farne parte. Ovviamente l'ingresso si mostrò riservato alle classi popolari più abbienti ed alla piccola nobiltà locale, che tuttavia ebbero concessioni e privilegi non insignificanti.Infatti, grazie all'ingresso nel Collegio, i Cavalieri avrebbero acquisito nuovo, od ulteriore, titolo di nobiltà papalina quali "Commensali Familiari del Pontefice", ed ai loro figli primogeniti sarebbe stata riservata l'investitura di "Conti Palatini Lateranensi".Il Collegio inoltre conferiva diplomi di studi e lauree in scienze canoniche, in teologia ed in filosofia, in filologia letteraria ed in Diritto. I Cavalieri avrebbero dovuto rispondere giuridicamente soltanto al pontefice, ed alle udienze e nelle gestioni ecclesiali i dibattimento dei loro "affari" avrebbe avuto titolo di precedenza su quelli di altri, anche di quelli degli stimatissimi Cavalieri di Malta.Lo stemma ufficiale del Collegio era costituito da una collana d'oro massiccio recante un medaglione su cui era incisa da un verso l'immagine della Madonna Nera di Loreto, e sull'altro i sei gigli dello stemma pontificio di papa Polo III Farnese. L'abito civile doveva avere una colorazione grigia mentre il mantello distintivo, era obbligatoriamente nero bordato di bianco. In combattimento era imprescindibile indossarlo e, nell'occasione, veniva cucita all'altezza della spalla sinistra una vistosa croce latina di lino bianco.
Gli sviluppi storici
Si conosce che a raccogliere l'iniziativa di Paolo III furono centouno gentiluomini. Il primo marzo 1546 il pontefice ne fece aumentare il numero di cinquanta unità con il decreto "Decens Esse Censèmus". Questo numero rimase invariato negli anni successivi come limite alle affiliazioni, quantunque altri Cavalieri Lauretani fossero stati nominati ad honoris causam direttamente dai pontefici che si susseguirono. Il Collegio era retto e guidato da un gran maestro sullo schema dell'organigramma maltese, ed il capitolo si adunava ordinariamente nel Palazzo delle Curia Apostolica di Loreto, che divenne anche sede ufficiale del Collegio. Morto Paolo III nel 1549, succedette al soglio pontificio Giulio III. Il nuovo papa confermò l'Istituzione emanando nel 1550 un nuovo decreto a favore ed ampliando i non pochi privilegi. Alcuni decenni più tardi, invece, papa Gregorio XIII sciolse il Collegio per procedere alla revisione ed al conteggio dei titoli nobiliari presenti nei territori soggetti alla autorità temporale della Chiesa. Il pontefice successivo, Sisto V, il francescano marchigiano Felice Peretti , ripristinò il Collegio nel 1586 con la bolla "Postquam Divina Clementia". Con un decreto successivo, il " Romanum Docet" del 1588, ne aumentò il numero di sessanta unità. Papa Alessandro VII nel 1658 accrebbe ulteriormente il Collegio portando in modo definitivo il numero a trecentotrenta unità.Il Collegio dei Cavalieri Lauretani continuò con vicende alterne fino all'arrivo delle armate napoleoniche nelle Marche. Fu soppresso definitivamente nel 1806 con un'ordinanza di Gioacchino Murat, sovrano di Napoli e fantoccio di Napoleone Bonaparte.E' stato detto che un gruppo di Cavalieri Lauretani avesse partecipato motu proprio allo scontro di Lepanto del 1571 inquadrato nelle file dell'Ordine di Malta, giacché in quel frangente storico il Collegio risultava formalmente disciolto. E' accertato però che i Cavalieri avessero partecipato all'assedio di Vienna del 1683 contro l'invasore ottomano. In entrambe le situazioni il Collegio avrebbe pagato un forte tributo di sangue.
Onorificenze: La Croce Lauretana
Nel 1588 l'ordine veniva dissolto come ordine cavalleresco, per rimanere mera onorificenza limitata ai membri del capitolo della cattedrale di Loreto. Inoltre, il 9 febbraio 1592 il papa ereggeva Loreto a diocesi, unita "aeque principaliter" a quella di Recanati, sancendo inoltre i confini della giurisdizione episcopale e la protezione cardinalizia sulla Santa Casa. Sulla questione dei confini torna Paolo V con la bolla "Divina disponente Clementia" (16 luglio 1620), mentre sul protettorato cardinalizio torna Innocenzo XII con la bolla "Sacrosanta Redemptoris" (9 aprile 1698), subordinando il santuario direttamente al soglio pontificio per tramite di una apposita congregazionee cardinalizia, la Congragazione Lauretana, il cui prefetto "pro tempore" sarebbe stato il Cardinale segretario di stato. Ancora sulla Congregazione si pronunciò Pio X con la costituzione "sapienti consilio2 del 29 giugno 1908.
In memoria della trasfomazione dell'ordine cavalleresco in una insegna del Capitolo, il 26 novembre 1888 il Vaticano autorizzò il vescovo di Loreto ad insignire i benefattorii, dopo il pagamento di una adeguata donazione ovvero in base ad altri meriti verso il santuario, del titolo di "Camerieri d'Onore" ovvero "Dame d'Onore della Santa Casa di Loreto", ed a consegnare ai medesimi un insegna differenziata in più gradi in base all'entità della donazione ovvero dei meriti. La croce d'onore ricorda quella del capitolo, ma questa veniva portata sempre al collo, mentre le croci d'onore di seconda e terza classe vengono portate sospese al petto tramite un nastro (a mo' di croce di cavaliere), mentre la croce di prima classe é portata con un nastro al collo, a mo' di croce di commendatore.
Oltre all'onore di questo prestigioso segno distintivo, l'insignito era gratificato anche di ricompense spirituali, definite nel Breve del 3 luglio 1883 integrato quindi da Pio X con nuovo Breve del 21 luglio 1906:
1) indulgenza plenaria nel giorno della nomina previo accesso ai Santi sacramenti;
2) indulgenza plenaria e benedizione apostolica in articulo mortis per tutti gli insigniti con approvazione di papa Pio X
3) indulgenza planaria previo acceso ai santi sacramenti in tutte le festività di Nostro Signore e in tutte le festività Mariane, ed inoltre il 10 di ogni mese in memoria della ricorrenza del 10 dicembre 1294
4) indulgenza di 300 giorni, baciando quotidianamente la Medaglia della Madre di Dio recante le parole " Madre di Dio di Loreto, prega per noi".
5) gli insignito della Croce di Loreto inoltre partecipano di tutte le indulgenze e delle opere pie della santa Casa, della Basilica di Loreto e dell'Ordine dei Cappuccini;
6) tutte queste indulgenze sono estese anche alle anime dei defunti
7) tutte le sere sullaltare delle preghiere: rosario, litania e benedizione
8) 120 messe, celebrate nella Santa Casa, per gli insigniti della Croce Lauretana, sia vivi che defunti
L'insegna consiste nella medaglia dell'antico ordine cavalleresco, recante l'immagine della madonna di Loreto, inserita in una croce dorata a 8 punte. Il retro reca l'iscrizione " VIRIS LECTISSIMUS QUIBUS CORDI EST DECOR DOMUS LAURETANAE " oppure " FEMINIS LECTISSIMUS QUIBUS CORDI ... " oppure " BENEMERENTIBUS QUIBUS CORDI ... ". Fra i 4 bracci della croce vi sono dei nastri dorati. I bracci delle croci di 1a e 2a classe sono smaltati d'azzurro, ed il medaglione centrale é smaltato di bianco. La 3a classe é realizzata interamente in bronzo dorato.
Il collare di 1a classe reca i colori di Loreto: bianco, azzuro cielo,bianco etc etc etc. Il nastro per la 2a e 3a classe reca 4 pali rossi, 6 pali bianchi etc etc etc - descrizione un po' incasinata che penso voglia dire: nastro rosso con tre pali, il centrale, più largo, bianco on due sottili striscie azzurre all'interno i due laterali sempre bianchi, con sottile striscia gialla all'ìinterno. Il nastro di 1a classe é praticamente iguale, solo che le striscie azzurre al centro non sono due ma una singola più larga.
Suona più complicato di quello che in realtà é: simile al nastro della croce papale "pro ecclesia et Pontefice" con al centro i colori di Loreto bianco/azzurro/bianco.
Fonte: I CAVALIERI LAURETANI: DENARO E SANGUE (di Gabriele Petromilli, tratto da "Le Chat Noir", dicembre 2008)