Cammino Lauretano
Nostra Signora di Loreto,
la Madonna del Pellegrino
ha gli occhi chiusi.
Occhi chiusi sul Cuore,
sul Cammino interiore da compiere
per spogliarsi del mondo,
per accogliere il Regno di Dio
e fare la volontà del Padre
MADONNE NERE IN ITALIA
Madonna di Monte Tranquillo – Pescasseroli (L’Aquila)
Madonna del Sacro Monte - Varese
Maria Mater Gratiae SS. Vergine di Oropa - Biella
Nostra Signora di Loreto - Graglia (Biella)
Madonna Nera di Groscavallo - Santuario di Forno Alpi Graie (Torino)
Madonna Nera di Rivoli (Torino)
Madonna Nera di Sampeyre (Cuneo)
Madonna Nera di Trana (Torino)
Nostra Signora di Celle - Trofarello (Torino)
S. Maria Cortelandini detta S. Maria Nera – Lucca
Madonna Nera di Loreto – Ancona
Beata Vergine della Tempesta - Tolentino (Macerata)
Maria SS. di Canneto – Santuario di Canneto (Settefrati) - Frosinone
Maria SS. Incoronata - Santuario dell’Incoronata (Foggia)
Maria SS. del Soccorso - Santuario del Soccorso – San Severo (Foggia)
Madonna Nera di Sovereto – Terlizzi - (Bari)
Madonna del Sacro Monte - Viggiano (Potenza)
Madonna Nera di Capocolonna - Crotone
Madonna Nera di Seminara – Reggio Calabria
Madonna Nera di Rogaro - Tremezzo (Como)
Madonna Nera della Civita – Itri (Latina)
Madonna Nera di Tindari – Messina
Madonna Nera di Cagliari
Maria SS. del Carmine - Napoli
Maria SS. la Bruna - Puccianiello (Caserta)
S. Maria Assunta – Positano (Salerno)
Madonna del Monserrato – Porto Azzurro – Fosso di Riale (Isola d’Elba)
Madonna Nera della Chiesa S. Lucia V. e M. – Fontechiari (Frosinone)
Maria SS. di Carpignano Salentino - Lecce
Maria SS. di Valverde - Tarquinia (Viterbo)
Beata Vergine di Castelmonte – Cividale (Udine)
Beata Vergine di San Luca – Bologna
Nostra Signora delle Grazie – Sori (Genova)
Beata Vergine Nicopeja - Venezia
Madonna Nera di Pralongo – Treviso
Madonna Nera di Tresivio – Sondrio
Maria SS. di Patmos - Rosarno (Reggio Calabria)
Madonna Nera di Carboniano – Gemmano (Rimini)
Madonna Nera dei Carbonari - Longobucco (Cosenza)
Madonna del Sasso Malesco - Finero (Verbano)
Madonna della Lettera - Palmi (Reggio Calabria)
MADONNE NERE IN FRANCIA
Notre Dame des Graces - Aix Bouches du Rhone
Arconsat Puy-de-Dome
Notre Dame des Neiges - Aurillac Cantal
Beaune Cote d'Or
Boulogne-sur-Mer Pas-de-Calais
Notre Dame de la Chapelle Geneste - Haute-Loire
Charlieu Loire
Chartres Eure-et-Loire
Notre Dame de Clermont - Clermont-Ferrand Puy-de-Dome
St-Christophe les Gorges-Cantal
Clery Loiret
Couterne Orne
La Delivrande Calvados
Dijon Cote d'Or
Dorres Pyrenees-Orientales
Err Pyrenees-Orientales
Ferrieres Loiret
Font-Romeu/Odeillo Pyrenees-Orientales
Fourviere Lyon
St-Germain-Laval Loire
St-Gervazy Puy-de-Dome
Goult-Lumieres Vaucluse
Guingamp Cotes-du-Nord
St-Jean-Cap-Ferrat Alpes-Maritimes
Liesse Aisne Limeuil Dordogne
La Lizolle Puy-de-Dome
Longpont-sur-Orge Seine-et-Oise
Lyon Rhone
Maillane Bouches-du-Rhone
Marsat Puy-de-Dome
Meymac Correze
Notre Dame de Bethleem - Ferrieres Loiret
Notre Dame de la Confession - Marseilles Bouches-du-Rhone
Notre Dame de Marceille - Limoux Aude
Notre Dame des Miracles - Mauriac Cantal
Mende Lozere
Mezieres Ardennes
Modane Savoie
Moulins Allier
Murat Cantal
Myans Savoie
Orcival Puy-de-Dome
Orleans Loiret Paris
Pignans Var
Le Puy en Velay Haute-Loire
Notre Dame du Marthuret - Riom Puy-de-Dome
Rocamadour Lot
Les Saintes Maries de la Mer Gard
Sarrance Basses Pyrenees
Notre Dame du Chateau - Tarascon Bouches-du-Rhone
Tarascon-sur-Ariege Ariege
Thuir Pyrenees-Orientales
St-Victor-Marseille
Vierge des Croisades - Thuret Puy-de-Dome
Toulouse Haute-Garonne
Valfleury Loire
Vassiviere/Besse Puy-de-Dome
Vernay Loire
Notre Dame de Vichy - Vichy Allier
MADONNE NERE IN SPAGNA
Atocha - Madrid
Candelaria - Tenerife
De los Milagros - Agreda Soria
Del Pilar - Saragozza
Guadalupe - Caceres
La Alberca Pena de Francia - Salamanca
Montserrat - Barcellona
Regla Chipiona - Cadiz
Solsona - Lerida
Torreciudad - Alta Aragona
MADONNE NERE IN GERMANIA
Altotting - Baviera
MADONNE NERE IN POLONIA
Czestochowa
NELLA TRADIZIONE CRISTIANA
Nella tradizione cristiana si parla di questo doloroso aspetto di “travaglio” interiore nell’Apocalisse di San Giovanni quando appare nel cielo una donna vestita di Sole ma “incinta” e che grida “per le doglie e il travaglio del parto”. A quest’immagine luminosa, ma al tempo stesso dolente, nella visione di San Giovanni, si contrappone un drago terribile dalle sette teste che vorrebbe divorare il bambino che la Vergine sta per mettere alla luce.
Quel colore “nero” fa dunque riferimento ad un tempo precedente la manifestazione della Luce, quando prima di arrivare “all’opera al bianco” degli alchimisti, vi è da combattere e vincere quelle forze che si oppongono ad un profondo lavoro di purificazione della propria essenza Il nero è il colore della materia prima, necessaria alla trasmutazione interiore.
Le Madonne Nere venivano sempre conservate nelle cripte sotterranee, per indicare che nelle profondità è nascosta la 'luce', come nel profondo di noi stessi si cela la LUCE che dobbiamo spogliare della materialità in cui è imprigionata. Dalla Vergine Nera scaturirà la Vergine Bianca, altra allegoria religiosa: lo Spirito Santo si incarna nella Vergine Nera per generare la Stella Lucente, Maria, la Stella Mattutina, da cui ad opera sempre dello Spirito Santo, originerà il Bambino, Gesù, che sarà chiamato Cristo.
LEGAMI CON L'ORIENTE
Qualunque ne sia stata la valenza simbolica, la finalità evangelica o la giustificazione teologica, la diffusione in occidente di immagini di madonne nere è molto antica ed è spesso associata a legami con l'Oriente. Secondo la leggenda il presule sardo Sant'Eusebio di Vercelli, primo vescovo del Piemonte, esiliato in Cappadocia per le persecuzioni ariane, avrebbe portato in Italia (345) tre madonne nere (statue), tuttora venerate rispettivamente nei santuari di Oropa e di Crea, in Piemonte e nella cattedrale di Cagliari. Quella di Crea, si è però rivelata originariamente bianca dopo essere stata sottoposta a restauri). Molte icone bizantine, inoltre, hanno il volto scuro: dal 438 la più importante icona di Costantinopoli era la Odighitria, una Madonna scura di cui erano state portate copie anche in Occidente. Molte altre icone bizantine furono portate in Italia durante il predominio dell'iconoclastia. La diffusione e il culto delle madonne nere in occidente sembrano essere stati particolarmente intensi all'epoca delle crociate, sia perché diversi crociati portarono in patria icone orientali, sia per l'azione di alcuni ordini religiosi (carmelitani e francescani in primis, molto attivi anche in Terrasanta e Siria) o cavallereschi (soprattutto quello dei Templari, che disponevano di proprie chiese nelle principali città europee). I Templari e gli altri ordini cavallereschi erano legati alla figura di San Bernardo di Chiaravalle, che predicò la seconda crociata. San Bernardo scrisse un commento al Cantico dei Cantici, in cui la sposa nigra sed formosa, principale personaggio del libro, è considerata una delle figure femminili dell'Antico Testamento che possono essere interpretate come profezie della Vergine. Il colore scuro di alcune statue potrebbe essere stato scelto per identificare la Madonna con la donna del Cantico dei Cantici (vv. 5 e 6: “bruciata dal sole”, “scura come le tende dei beduini”). La predicazione di San Bernardo, quindi, potrebbe essere una delle cause della diffusione delle madonne nere.
"NIGRA SUM SED FORMOSA"
Un motto in latino che accompagna spesso le rappresentazioni della Madonna Nera è "Nigra sum sed formosa", che significa "Sono nera ma bella" (esso è presente, ad es., sul basamento che sorregge la statua della Vergine nel santuario di Tindari, in prov. di Palermo). Di fatto, esso è un versetto tratto dal "Cantico dei Cantici", detto anche "Canto di Salomone", uno dei più inusuali testi contenuti nella Bibbia ebraica e in quella cristiana. Si tratta, infatti, di un poema erotico in otto canti, che canta l'amore del re Salomone, famoso per la sua saggezza, ed una bella "Sulammita", identificata con la Regina di Saba. Il testo venne composto non prima del IV sec. a.C. e fu tra gli ultimi ad essere inserito nel canone biblico, addirittura nel I sec. d.C.. La coincidenza con la nascita del Cristianesimo primitivo ha fatto sì che molti tra i primi commentatori cristiani paragonassero la sposa del cantico a Maria Maddalena. Ancora oggi, nel messale della chiesa cristiana, un passo del Cantico dei Cantici viene letto durante la messa nel giorno dedicato alla Maddalena (22 Luglio). Nonostante l'origine "profana" del Cantico, sia l'Ebraismo, sia il Cristianesimo, hanno sempre tenuto in gran considerazione il Cantico di Salomone, l'uno proponendolo ai fedeli come allegoria dell'amore di Dio per il popolo ebraico, l'altro come metafora dell'amore di Gesù per la Chiesa, chiamata "Sposa di Cristo".
IN ALCHIMIA
Il colore nero, in questo contesto, è altamente simbolico. È la Prima Materia, l'ingrediente base che permette all'Alchimista la realizzazione della Grande Opera, la realizzazione della Pietra Filosofale, nella prima e cruciale fase detta, appunto, "nigredo". Non a caso, rivela l'adepto Fulcanelli nel suo "Mistero delle Cattedrali", le parole "materia" e "madre" hanno la stessa radice, "mater", che sancisce il connubio tra la Grande Madre, la Madre di Dio e la Prima Materia dell'Opera. È, altresì, la "morte spirituale" dei filosofi e dei grandi mistici, la "morte in sé" che precede la rinascita, il ritorno alla luce, l'unione spirituale con il principio divino, tutti concetti che in un modo o nell'altro, sotto forma di allegorie o di dottrine segrete, hanno da sempre caratterizzato il sapere dell'uomo.
NELLA STORIA LOCALE
Il Cristianesimo nascente sppiantò i culti esistenti, in particolare sostituì i culti primigeni della Grande Madre con quello della Vergine Maria. Il culto della Grande Madre risale al Neolitico, se non addirittura al Paleolitico, se teniamo conto del ritrovamento di numerose figurine di donne dai seni prosperosi ed il ventre gonfio (tutti aspetti legati alle fertilità) ritrovati un po' ovunque nelle Marche. Con il passare del tempo la Magna Mater è stata rappresentata in moltissime forme diverse, addirittura moltiplicandosi in diverse divinità femminili all'interno della stessa religione, per metterne in risalto i diversi aspetti, ora legati alla fecondità della terra, ora alla fertilità, ora all'alternarsi delle stagioni. Non a caso, la maggior parte dei culti dediti alla Grande Madre erano culti ctoni, cioè venivano svolti in templi sotterranei, o caverne, laddove le correnti telluriche, ovvero la manifestazione delle energie della terra, si fanno più forti. Il colore nero, inoltre, è quello della terra fertile, simboleggiata dalle dee. L’iconografia della Madonna nera ha quindi le sue lontane radici nell’antichissimo culto della dea Floris, della dea Bona, della dea Cupra. Nel triangolo di territorio compreso tra Cupra Montana, Ancona e Recanati, il culto della dea Cupra era molto diffuso.
MADONNE NERE IMPROPRIE
Va sottolineato, in conclusione, che si registra una tipologia di Madonna nera “impropria”. Parliamo cioè di volti mariani dipinti in modo tradizionale e diventati scuri nel tempo, per il fumo delle candele o per l’alterazione dei pigmenti utilizzati dall’artista, specie quando gli stessi contenevano piombo. Rientrano in tale categoria anche effigi molto note e venerate, da quella del Sacro Monte di Serralunga di Crea (Alessandria) a quella di Montserrat, in Catalogna.